I dolori riflessi rivelano quanta confusione possa causare nel paziente un dolore riferito all’orecchio, che in realtà è causato da una situazione ortodontica complicata. Il prof. Marco Alessandrini, otorinolaringoiatra e professore dell’Università di Roma Tor Vergata, ci spiega in quali casi otorini e ortodontisti collaborano per il bene del paziente.
“Multidisciplinarietà” è la parola chiave che descrive il lavoro di specialisti che si trovano spesso di fronte a patologie che richiedono l’intervento di più professionalità. Accade così che otorini e ortodontisti lavorino a stretto contatto per il bene del paziente. Il prof. Marco Alessandrini, otorinolaringoiatra e professore dell’Università di Roma Tor Vergata, ci spiega in quali situazioni – dal palato alla gola, dai denti al naso, per questioni funzionali o situazioni più gravi – otorini e ortodontisti lavorano insieme per la salute dell’assistito.
Cosa fa un otorino? Di solito si pensa si occupi solo dell’orecchio…
L’otorinolaringoiatra o otorino si occupa delle malattie dell’orecchio, del naso e della gola comprensiva sia di laringe che faringe. È una definizione molto generica, che fa rientrare nella nostra competenza quotidiana la cura e il trattamento sia di “semplici” infiammazioni ed infezioni che di patologie più gravi e tumorali. Si occupa inoltre delle alterazioni degli organi di senso: pensiamo all’olfatto, al gusto e all’udito comprendendo anche l’equilibrio. Si tratta comunque di una branca della medicina che nella prassi impone molta multidisciplinarietà: dobbiamo collaborare costantemente con ortodontisti e odontoiatri in generale, neurologi, pneumologi, oncologi e nutrizionisti.
Orecchie, naso, gola e laringe: qual è la parte che, per la sua esperienza, si ammala più di frequente?
Non è possibile una valutazione: la percezione è influenzata dalla struttura in cui si lavora e del resto i fattori ambientali, familiari e stili di vita influiscono molto sulle patologie. Età, abitudini quali consumo di alcool e tabacco, qualità dell’aria, inquinamento acustico e altro ancora sono fattori che “decidono” se ci sarà una maggiore frequenza, ad esempio, di patologie delle vie aeree e digestive superiori o dell’orecchio.
Mal d’orecchio e mal di denti contemporaneamente: il paziente si dovrebbe rivolgere prima a un ortodontista o a un otorino?
Dipende. La multidisciplinarietà del nostro settore ci porta spesso a lavorare a stretto contatto con l’ortodontista o l’odontoiatra in genere oppure ad indicare al paziente questa figura professionale, così come avviene il contrario, ossia che l’ortodontista consigli alla persona di rivolgersi all’otorino. Basti pensare ai dolori riflessi: una situazione ortodontica complicata può causare dolore riferito all’orecchio, oppure quest’ultimo può essere associato a una faringite. Comunque ogni visita specialistica dovrebbe prima essere preceduta da una attenta valutazione da parte del medico di base per meglio indirizzare il paziente.
Quali sono le situazioni patologiche per le quali ortodontista ed otorino lavorano a stretto contatto?
Ortodontisti e otorinolaringoiatri lavorano insieme in diversi casi. Si tratta di una collaborazione che occorre in occasione ad esempio di un alterato sviluppo delle vie aeree superiori, di alterazioni dell’articolazione temporo-mandibolare e conseguentemente della colonna cervicale, di compromissione della funzione nasale e nelle apnee notturne. Quest’ultime, in particolare, rappresentano un fenomeno in aumento e che spesso coinvolge più figure professionali. L’apnea può richiedere, la collaborazione tra otorino e ortodontista ad esempio in caso di ridotto sviluppo del palato, oltre che l’intervento del neurologo, dello pneumologo e di un nutrizionista se il soggetto è in sovrappeso.
E situazioni non patologiche che vedono collaborare le due figure professionali?
Un altro caso in cui noi otorinolaringoiatri ci troviamo a lavorare in collaborazione con gli ortodontisti riguarda ciò che attiene all’estetica del paziente. Se questi chiede un intervento all’ortodontista per “avere un bel sorriso”, può diventare utile, intervenire anche sull’estetica del naso.
Mali di stagione: quali danni può causare un condizionatore ad orecchie, naso, gola e laringe? E quali un ventilatore?
Ventilatore e condizionatore possono far male soprattutto a chi ha già delle patologie in essere, nel qual caso l’esposizione al getto diretto dell’aria fredda del condizionatore – o a quello “a temperatura ambiente” del ventilatore – può accrescere un’otalgia, una cervicalgia oppure può facilitare un’infiammazione delle vie aeree. Ecco, in questi casi ci vuole buon senso ed evitare il getto diretto… tutto qua, senza per forza privarsi del comfort dell’aria condizionata!
Altre figure professionali che collaborano con l’ortodontista? Ecco quando considerare il logopedista e il pediatra.