Bruxismo, una malattia insidiosa da non sottovalutare
Ti capita spesso di digrignare i denti, magari durante la notte? Allora potresti essere colpito da bruxismo, una malattia insidiosa che colpisce il distretto oro-facciale ed è causata da un’involontaria contrazione dei muscoli della masticazione. Può determinare diversi disturbi come l’usura dei denti, dolore sordo alla mandibola, disordini posturali e mal di testa. La patologia può essere favorita da alcuni fattori come malocclusioni dentali, traumi, patologie degenerative articolari, abitudini viziate, fattori ereditari, malformazioni dento-scheletriche craniofacciali congenite e situazione di stress. E’ molto diffusa nel nostro Paese e si calcola che fino a 15 milioni di persone potrebbero essere colpite.
“Il bruxismo può insorgere a tutte le età e interessare sia gli uomini che le donne – afferma il dott. Giuliano Maino, Presidente Nazionale della Società Italiana di Ortodonzia -. Non può essere sottovalutata in quanto si tratta di una patologia fastidiosa e che soprattutto può portare ad peggioramento generale della salute orale. Come odontoiatri possiamo intervenire attraverso una terapia occlusale che consiste in trattamenti volti a correggere l’alterazione della posizione mandibolare, i contatti occlusali dei denti, a diminuire la frequenza del digrignamento e proteggere la integrità dentale. Per risolvere in modo definitivo la patologia può essere necessario il coinvolgimento di altre figure mediche come il fisioterapista, lo psicologo a anche lo psichiatra. E’ infatti un problema di salute che spesso è originato da stress, tensioni emotive, rabbia o frustrazioni personali. Infine anche il fumo, l’abuso di alcol o di caffeina, il consumo di droghe possono determinare il fenomeno”.
Il bruxismo è uno dei molti problemi di salute che possono essere risolti grazie all’intervento di un odontoiatra. Per questo è fortemente raccomandato di sottoporsi regolarmente a delle visite con questo specialista in modo da curare e prevenire molti disturbi alla salute orale.