Primo apparecchio, cosa fare? I consigli della SIDO
L’apparecchio per i denti è considerato un “oggetto” temuto dalla maggioranza dei bambini e adolescenti italiani. Molti giovani sono convinti che sia un dispositivo antiestetico e che possa provocare dolore e fastidi. In realtà grazie all’apparecchio è possibile garantire un allineamento corretto dei denti e quindi preservarne la loro salute. La funzione masticatoria diventa così più efficiente e questo è fondamentale per uno corretto sviluppo fisico. Inoltre favorisce anche una buona estetica del viso. “Il giovane deve accettare di portate momentaneamente un dispositivo sanitario che può dargli però enormi vantaggi – afferma il dott. Giuliano Maino, Presidente Nazionale della Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) -. Va sempre ricordato, a pazienti e familiari, che un trattamento ortodontico è in grado di produrre dei vantaggi estetici e funzionali fruibili per tutta la vita. Nel paziente in crescita è possibile correggere le problematiche dentarie, modificare i modelli neuro-muscolari deputati al controllo di funzioni ancora in fase di sviluppo. Quando invece interveniamo sull’adulto riusciamo a correggere esclusivamente la componente dentaria. Le alterazioni dello scheletro più complesse si possono risolvere con un intervento chirurgico. Per tutti questi motivi è preferibile curare fin da subito, e quindi durante gli anni dell’infanzia, le eventuali anomalie”. Il primo apparecchio, soprattutto se fisso, può determinare alcune problematiche al giovane. Ecco come bisogna comportarsi:
• Attenzione a vesciche e arrossamenti: compaiono di solito nel primissimo periodo dopo l’applicazione e si formano su guance e gengive. Si tratta di una reazione del tutto normale dei tessuti della bocca che non sono ancora abituati al contatto con l’ingombro e con le nuove superfici delle apparecchiature. Esistono delle apposite cere protettive e sarà premura dell’ortodontista prescriverle e spiegare l’utilizzo al paziente. E’ tuttavia possibile sentire un leggero fastidio anche per alcuni giorni e se non sopportabile può essere controllato con comuni farmaci antinfiammatori.
• Curare l’igiene orale: durante l’intero trattamento ortodontico è necessario prestare molta attenzione a questo aspetto. Lo specialista darà istruzioni precise al paziente sulle modalità corrette per mantenere il controllo della placca e la pulizia dei denti.
• Bisogna sottoporsi regolarmente ai controlli: generalmente sono mensili. Tuttavia in certi momenti e in situazioni particolari la cadenza tra un controllo e l’altro può essere anche variata. La durata dell’appuntamento dipende dalle procedure che deve attuare il clinico: può quindi variare da un minimo di 10 minuti fino ad oltre un’ora.
• In caso di rottura o danneggiamento dell’apparecchio contattare subito lo specialista. Può capitare che anche nei primissimi giorni un brackets si stacchi. Bisogna recuperarlo e conservarlo. Per ogni evenienza bisogna chiamare lo studio, del proprio dottore, che valuterà come e quando intervenire
“Come tutti i professionisti della salute anche noi ortodontisti stiamo vivendo un momento particolare – conclude Maino -. La pandemia da Covid-19 ha fermato per molte settimane le nostre attività ma adesso, grazie ad apposite norme di sicurezza, abbiamo ricominciato a lavorare. I bambini, che sono alle prese con piccoli problemi legati al primo apparecchio, possono ricominciare a venire fisicamente nei nostri studi”.